Milleproproghe: “Surreale ripresentare pensionamento medici a 72 anni: a chi giova davvero?”
La dura posizione dell’Associazione Women For Oncology sulla riproposizione, per l’ennesima volta, dell’aumento dell’età pensionabile in corsia: ‘Misura dannosa che si tenta di far passare a tutti i costi. Perché?’. Petizione on line per chiedere il ritiro.
Non c’è nove senza dieci, verrebbe da dire. Ed è proprio così visto che una misura già bocciata più e più volte in altre sedi ora viene di nuovo fatta rientrare come emendamento Milleproroghe: si tratta della proposta di mantenere in servizio i medici e i docenti universitari in medicina fino a 72 anni conservando il ruolo apicale. Un ennesimo tentativo ed una misura che evidentemente interessa molto a qualcuno, secondo il direttivo di Women For Oncology Italy, l’Associazione che riunisce oltre un migliaio di oncologhe italiane, che definisce a dir poco ‘surreale’ questa vicenda in cui ci si ostina a proporre in tutte le sedi un provvedimento che non è mai riuscito a trovare accoglimento e che, cosa ancora più significativa, non porterebbe alcun giovamento al Sistema Sanitario Nazionale. Tutt’altro, perché avrebbe come drammatica conseguenza quella di demotivare sempre più i medici che ancora credono nel sistema e che ne rappresentano la vera forza motrice. ‘Chiediamo che chi continua a riproporre questo emendamento come una priorità dia delle spiegazioni che al momento noi non riusciamo a vedere, se non cercandole tra le pieghe di interessi personali di amici e parenti di chi la propone, come non vediamo nessuna seria riforma finalizzata alla salvaguardia del sistema sanitario nazionale – dicono le 9 componenti del Direttivo W4O Italy, sottolineando come all’ennesimo tentativo il dubbio che qualcuno ne stia traendo vantaggio ha più i connotati di una certezza. ‘Quelle che vediamo – continua W4O Italy – sembrano strategie ad personam che inducono a chiedersi chi siano gli amici o i parenti dei nostri politici in posizioni apicali e età peri-pensionistiche che ne trarrebbero un immediato vantaggio, visto che ben poche altre cose sono state portate avanti con tanta tenacia. Per molte volte un emendamento bocciato viene ripresentato mentre, ad esempio, non si è ancora vista una riforma seria dell’Università e della sanità. Dunque ci chiediamo: cui prodest? È questo il centro sui cui si basa tutto o semplicemente si vuole favorire qualcuno a restare al potere? Chiediamo a chi continua a proporre questo provvedimento come una priorità dia delle spiegazioni che noi non riusciamo a vedere’.
Soprattutto, W4O Italy intende evidenziare come questo emendamento non sarebbe che un ‘rattoppo’ al SSN: ‘Non sono i medici in pensione che possono salvarlo. Al contrario, questo provvedimento bloccherebbe nuovamente il turn over fisiologico del personale medico, già carente in Italia, procrastinando l’assunzione di nuovi giovani medici e bloccando per i prossimi anni le progressioni di carriera nella fascia 40-50 anni’. Ancora: la misura penalizzerebbe ulteriormente le donne medico, che ad oggi non sono ancora adeguatamente rappresentate nelle generazioni al di sotto dei 70 anni. Infine, benché la misura possa avere il lodevole intento di sopperire alla mancanza cronica di medici in Italia, non risolverebbe le criticità dei turni di guardia notturna e festiva, dai quali la maggior parte dei 70enni è esonerata. ‘Riconoscendo il momento di crisi, riteniamo che la proposta potrebbe essere considerata solo a fronte di alcuni correttivi, quale ad esempio prevedere per questi medici un’attività esclusiva nel SSN e che restino in servizio lasciando eventuali ruoli di direzione di struttura al fine di non precludere avanzamenti di carriera dei medici più giovani. Così come la loro permanenza dovrebbe concorrere al progressivo abbattimento delle liste d’attesa del servizio pubblico, prevedendo una loro collocazione anche in sostituzione di ferie, assenze, permessi’.
‘Ci auguriamo una profonda riflessione sul funzionamento delle strutture ospedaliere italiane – conclude W4O Italy – quello che occorre è inserire nuova linfa vitale con nuove assunzioni e incentivare le risorse già presenti nel servizio pubblico’. Intanto, continua la petizione on line già lanciata in dicembre dall’Associazione per il ritiro della misura, alla quale hanno già aderito 1490 medici.
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